9 gennaio 2010

Avevano ragione anche gli ebrei

Che altro dire di un paese nel quale il giornale di riferimento del governo titola "Hanno ragione i negri" per raccontare la caccia all'immigrato partita a Rosarno fucili alla mano?

Niente.
Se non che era l'esito più ovvio di mesi di lenta ma costante legittimazione del linciaggio come naturale diritto di una popolazione che più in basso di così una volta si diceva non sarebbe mai scesa e invece.

Ci sono riusciti, il linciaggio è diventato il quarto potere della repubblica, dopo il legislativo, l'esecutivo e il giudiziario.
Del resto il terreno era più che fertile, il paese fonda la sua attuale politica sul semplice assunto che vede il vile diventare leone quando in gruppo e il gruppo farsi potere di governo a colpi di ruggiti.
Le guerre tra poveri sono sempre state un'ottima scorciatoia per ripulire un po' la piazza, quando si esasperano due affamati e gli si lancia un solo osso i due affamati si strapperanno la gola a mani nude piuttosto che lasciarlo all'altro.
C'è un problema di convivenza?
Lo si affida all'istinto del più forte dei due che, lasciando alla politica il solo difficilissimo compito di rilasciare qualche dichiarazione, si occuperà del lavoro sporco.

Qualche tempo fa a Palermo ci fu il pazzo che prese a martellate i due anziani uccidendone uno a sangue freddo di fronte a decine di persone.
Il porticato era pieno di gente, tutti guardavano.
Tutti tranne due, due neGri, due che senza prima contarsi hanno rincorso e poi fermato il pazzo assassino.
Non per linciarlo, non per restituirgli il favore, non per farsi giustizia ma per fare giustizia, consegnandolo alle autorità pur sapendosi irregolari e quindi a loro volta in difetto di fronte alla legge.
Fermato l'assassino e consegnato alla polizia, i leoni italiani a quel punto tutti insieme sono partiti all'attacco per tentare di linciarlo.

Non per fare giustizia, l'avrebbero fermato e consegnato loro.
Non per farsi giustizia, l'avrebbero linciato mentre uccideva i due italianissimi anziani.
Così, per linciarlo una volta che il lavoro sporco e pericoloso l'avevano fatto i due neGri.
Perché l'Italiano si fa giustizia da solo.
Da solo nel senso di solo in gruppo, s'intende.

Oggi quei due neGri che da soli, da soli soli s'intende, hanno affrontato l'assassino dei due italiani per poi consegnarlo alla popolazione che come sempre a cazzo risolto da qualcun altro volevano solo praticare un po' anche loro i loro 5 minuti di coraggiosissimo linciaggio mensile di gruppo, probabilmente stanno facendo lo slalom tra le fucilate di quegli stessi per il culo dei quali hanno messo a rischio la loro stessa libertà.

Che altro dire di un paese così?
Niente, se non che è il paese nel quale un Balottelli qualsiasi, l'altro neGro che non è immigrato, non spaccia droga, non stupra donne ma sempre neGro resta ed è giusto che il paese gli ricordi ogni domenica che nel nuovo oggi italiano quel codice a barre non lo stacchi di dosso solo perché ti compri la ferrari e ti scopi qualche soubrette e magari hai persino la carta d'identità come qualsiasi altro italiano.
Che gli ricordi che se sei neGro, oggi in Italia sei neGro e basta, lo dice il Giornale, è tornata categoria.
E se dopo la centesima domenica che appena entri in campo l'intero stadio ti ricorda che sei neGro ti va di tirare un italianissimo vaffanculo, l'Italia intera, giornali in testa, ti circonderà e ti ricorderà che ti conviene scusarti con i bianchi che hai, tu, offeso.

Che altro dire di un paese così?
Niente, se non che il disegno procede spedito verso una deriva che davvero solo qualche fascistello dell'ultimo minuto può trovare non vergognosa.
Ora al governo resta solo la gestione del problema Rosarno in una direzione che dire prevedibile è dire poco perché l'occasione è d'oro.
Ora è sufficiente "proteggere" i neGri ed evacuarli come loro stessi, chissà perché visto che dai palazzi li prendono a fucilate in una pese dove in ogni finestra c'è almeno una pistola, chiedono.
Il governo lo farà per loro e sarà buonissimo.
La gente non sarà criticata perché il linciaggio è legittimato dall'esasperazione, il caso farà scuola, le Rosarno si moltiplicheranno esponenzialmente nel giro di due mesi perché la gggente scoprirà che in gruppo e fucili alla mano i neGri possono realmente essere cacciati.
Al governo resterà solo da fornire i pullman ed uscirne a mani pulite.

Venite nei commenti a dirmi viva Berlusconi, o miei cari 3 lettori abituali.
In fondo siete ebrei, non neGri.
Se è vero che la storia si ripete, è anche vero che non è detto che si ripeta proprio uguale uguale e se la parte che si ripete non è la vostra non è così incomprensibile l'entusiasmo per il pericolo scampato.
In fondo se il Giornale non ha ancora titolato "Hanno ragione gli Ebrei" un po' lo dovete anche al vostro idolo indiscusso al quale il voto garantito è il minimo dovuto.
Vorrei mai che finito con i neGri si guardasse un po' intorno e chiedesse a Forza Nuova e alla "gggente sul territorio" di passare al resto.
E' vero che ci sono sempre e comunque prima i "froci", ma insomma non è che siano infiniti e io ho sette amici su dieci che quando devono usare un nomignolo dispregiativo dicono alternativamente negro frocio o ebreo, senza particolare distinzione, anche perché richiederebbe una base minima di congiuntivi e due pagine ogni tanto.
Sette su dieci son numeri che vanno considerati.

Che altro dire di un paese che grida al terrorismo per un pazzo che rompe un dente al potente di turno e invoca il diritto per una cittadina intera che imbraccia i fucili contro i neGri come ai tempi delle croci bruciate nei giardinetti delle case dei neGri nei pressi del mississipì che il resto se lo prendevano dalla polizia?

Di un paese così, che altro dire?
Niente.
Solo che se io fossi in voi tanto al sicuro non mi sentirei, solo perché siete tesserati Milan Fùbal Cléb.
Guardate Balottelli, che italiano ricco e bravo col balòn, sempre neGro viene chiamato e sempre "Scusa" gli viene suggerito di dire quando non accetta la legge della maggioranza.

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