27 luglio 2011

Io fossi in loro chiuderei i commenti

Spinoza è sempre più un collegamento perenne con la villetta del massacro nella trasmissione del pomeriggio.
I suoi commentatori sono sempre più quelli che dietro il cronista che elenca le coltellate, ridono e saltano cellulare alla mano facendo ciao con la mano a quelli a casa chiamati per collegarsi.
Quelli che intervengono nei commenti per ringraziare per l'onore della pubblicazione sono sempre più Paolini di Paolini stesso.

Non importa nemmeno più la qualità delle battute, conta che l'oggetto delle stesse sia il più crudo possibile per poter nascondere, dentro l'accensione dell'indignazione e il suo uguale e contrario entusiasmo per la temerarietà, una qualità che può dirsi tale solo in quel web che vive di numerica e statistiche.

Con lo stesso metro la Lega è andata al governo e detta legge.
Quella di Borghezio, la cui qualità è talmente bassa che a chiedere scusa per lui apparendo moderato ci pensa Calderoli, quello del maiale a spasso per la moschea, senza che nessuno noti nulla di anomalo, guidati da Bossi, quello che tra un rantolo e l'altro fa il dito medio a giornalisti che lo definiscono il miglior politico al momento su piazza.
Ed effettivamente lo è, tanto quanto il popolo di Spinoza è la miglior satira al momento disponibile.

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