29 ottobre 2014

Tette, tette ovunque

Se persino Terzani, e stiamo parlando di Terzani, nel suo isolato congedo ha avuto bisogno della condivisione, foss'anche del solo fortunato figlio, significa che non c'è realizzazione possibile che non abbia necessità di una superficie sulla quale riflettersi.
Socialità, aggregazione, selezione, scelta, non si sceglie una bellezza ma un linguaggio, un materiale riflettente, amplificatore, decodificatore.
Non è bisogno di condivisione ma di uno sguardo altro, di un racconto di noi stessi fatto da voce suadente, convincente, onesta, affidabile e credibile più della nostra stessa.
La vita è compiuta se è consegnata, altrimenti è solo un viaggio già che ci sei.
La vita è compiuta quando è ascoltata, ascoltata con interesse da chi ce la restituirà indietro con un dettaglio a noi sfuggito.

Allungare una mano e trovare massa grassa, anche addormentata, ma stringere i pugni e gli occhi e il respiro e le palpebre solo per fare il gioco di aprili tutti insieme e trovarti davvero lì, a raccontare per quale motivo non chiedevi altro che trovarti davvero lì.
Non è avere ragione, è essere ragione.
Ragione per esserci, per riflettersi, per considerarsi un racconto migliore di noi stessi e un interlocutore al quale raccontare il perché non si amano le persone, si ama la loro vita e il suono che ha quando recitata con voce altrui, la propria.
Non è dire Ti amo, è dire La tua vita è così emozionante che vorrei essere io a raccontartela, a riflettertela, è essere specchio, specchio delle tue brame e darti la risposta che cerchi ogni volta che la cerchi, esserci ogni volta che vuoi saperlo o che hai solo bisogno, di saperlo.
Ma chi altra potrebbe mai essere la più bella del reame, guardati, è così facile rispondere a quella domanda.

Nel riflesso di un sorriso a ogni mia partenza, nel riflesso dello stesso sorriso a ogni mio ritorno, in mezzo i perché, li prendiamo, li appallottoliamo, ne facciamo carta di riso, una candela, la accendiamo e guardiamo la lanterna prendere il volo.
Sei nel riflesso di ogni parte del mondo, di ogni stagione e di ogni voce, sei nel riflesso di una biciletta a noleggio e di un bicchiere di whisky, di un sole che scotta e di uno spettacolo per bambini, di un aereo e di un bagno nel mare.

Ti chiedessero se sei mai stata a Fuerteventura rispondi sì, sei stata anche qui.
E rispondi sì se ti chiederanno se sei mai stata in Marocco, a Lisbona, in Turchia, a Disneyland, a Londra, a Montecarlo, in Tunisia, a Parigi, in Messico, nei Caraibi, a Barcellona, nel mondo intero, rispondi sempre sì perché sei stata ovunque.
E se ti chiedessero di raccontare tu mandali da me che ti racconto io in ogni parte del mondo, si innamoreranno e sarà come il mal d'Africa.
Mai provato il Mal d'Africa?
Strano, eppure sei stata anche in Kenya.
Come il Mal d'Africa, che esiste e ti trapassa, non esiste posto più bello al mondo.
Anzi sì, uno c'è, tu.
La stellata che c'è in questo momento su questo terrazzo alle due di notte di un oceano lontano, sei il mondo intero cielo compreso e di ogni cosa che faccio invento il racconto che te ne farei.

Vabbé, non proprio di tutte tutte.

Fuochi d'artificio - Negativo - Fuerteventura 2014

2 commenti:

  1. In pratica "Te, te ovunque." (al netto degli omissis.)

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  2. Anonimo01:34

    In pratica #bis:

    Cherì, a te non ti ci vuole una vacanza eh,
    ti ci vuole un lavaggio del cervello!

    Eccomunque, Quèlo. :)

    (ma è mai stata a La Maddalena? No?
    ... MALE!!)

    (vado a nascondermi)

    lisa

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