15 aprile 2017

Faro

Incontrarsi alle elementari e "io non lavorerò mai, io da grande dipingerò", crescere insieme, imparare la paura insieme, fuggire insieme, scoprire insieme, lottare insieme, viaggiare insieme, nascondersi insieme, rubare insieme, vincere insieme, anni insieme, dormire sui gradini delle chiese insieme, vacanze insieme, lotte di classe insieme, soffrire insieme, diventare uomini e lasciarsi per vite adulte che insieme non camminavano più.
Averlo sempre dentro e quindi accanto, raccontarlo a chi non lo ha conosciuto, seguirne le tracce, averlo come riferimento, essere felici per lui che da grande dipinge.
Perdere i contatti in epoca in cui i contatti sono la cosa più semplice da trovare per chi non dà valore al tempo e alla distanza, amare la discrezione dell'osservazione lontana, seguirne la storia, applaudire il mondo che lo applaude, saperlo richiesto in giro per il mondo, ricordare le parole "io dipingerò" e sentirsi caldi dentro, la prova che tra sognare e realizzare c'è solo il valore di ciò che si vuole essere qualsiasi cosa si voglia fare.
La coincidenza tra una mostra e un mio passaggio in città, leggere la data, rendersi liberi come non mai, liberi di ricongiungere quel filo, è il momento, non mi riconoscerà nemmeno, io lui lo riconoscerò perché ce l'ho dentro.
Oltrepasso il gradino della porta, il timore di un rifiuto, della sufficienza di tempi passati e finiti, voglio sappia che per me è stato faro e discrezione, rispetto e ammirazione, esempio.
All'amico che è con me dico di prepararsi alla scena patetica di un "Non mi ricordo di te" che patetica lo sarà nella distanza tra sogno e realtà, tra aspettativa e incontro.
Non finisco la frase e due braccia mi saltano al collo per regalarmi uno dei due abbracci veri ricevuti in vita mia, quelli che deve intervenire un arbitro a separare.
Dove sei stato fino a oggi Bruno, sono vent'anni che ti aspetto, ti ho sempre avuto dentro e quindi accanto, ti ho raccontato a chi non ti ha conosciuto, ho cercato tue tracce, sei stato per me faro e discrezione, rispetto e ammirazione, esempio.
Io occhi così felici di ritrovare i miei non li ho mai visti in quarant'anni e i miei non sono mai stati così felici in quarant'anni.
Mi mette in mano una birra e quella cosa che dicono chiamarsi amicizia, io la chiamo amore, mi dice Vivo con te come asticella, io gli dico Non hai capito niente io vivo con te come asticella, mi dice Tu sei uno che ha vissuto, gli dico Non hai capito niente tu sei uno che ha vissuto.
Gli racconto di quando capii che ce l'avrebbe fatta, il giorno che a una mostra gli indicai un quadro che amavo pensando scioccamente che l'essere fratelli mi avrebbe fatto ricevere in dono la scelta e lui mi rispose "Quello sono 500 euro" e io lo lasciai lì.
Quel giorno capii che vinse tutto e vent'anni dopo sono lì per saldare il mio sciocco debito e indicargli un altro quadro, questo quanto costa? E l'altro? Li voglio entrambi.
Due allora per te prezzo di favore e hai vinto di nuovo tu.
Bentrovato Gigi, ti ho sempre avuto dentro e ti ho raccontato a chi non ti ha conosciuto, rispetto e ammirazione, esempio.
Abbiamo vissuto entrambi, dai.